Bismillah!

È successo qualche tempo fa, lo ricordo ancora molto bene. Una di quelle serate in cui anche l’ascolto di Alessandro Barbero che s’infiamma sui morti ammazzati del basso Medioevo ti lascia indifferente. E non trovi il coraggio di aprire l’ultimo Murakami per il timore di stingere nel candeggio della banalità i ricordi dei suoi migliori romanzi. Una di quelle sere in cui apri Youtube per cercare un pezzo rock progressivo degli anni ’70 di cui non ricordi il titolo, e l’alba ti sorprende ore dopo con lo sguardo perso in un video dedicato alla rettifica della testata di un Iveco.
Ebbene fu proprio durante una di queste amene serate che m’imbattei in una pagina Facebook dal promettente titolo “Dante che cantava Bohemian Rhapsody mentre scriveva la Divina Commedia”. La pagina, che esiste tutt’oggi, ahinoi non è andata oltre il soverchiante incipit. D’altronde Il fatto che l’opera del Sommo sia stata ispirata dall’ascolto della più divina rapsodia rock mai composta è lampante. E a nulla valgono le obiezioni circa il fatto che sarebbe stata scritta sette secoli prima.
Ma andiamo con ordine.

Is this the real life?
Is this just fantasy?
Caught in a landslide,
no escape from reality
Open your eyes,
look up to the skies and see

Come non scorgere Dante che si aggira per la selva oscura e, giunto ai piedi d’un colle, volge lo sguardo al cielo per osservare i raggi del sole che conducono sulla giusta via. E poco dopo eccolo, proprio di fronte all’iscrizione “Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate”:

Too late, my time has come,
Sends shivers down my spine, body's aching all the time
Goodbye, everybody, I've got to go,
Gotta leave you all behind and face the truth

Il viaggio prosegue con l’apparizione della piccola sagoma di un uomo. Un dannato? O forse una creatura diabolica che balla vorticosamente il fandango tra il fragore di fulmini e saette?

I see a little silhouetto of a man
Scaramouch, Scaramouch, will you do the Fandango!
Thunderbolts and lightning, very, very frightening me

D’altronde Dante, ascoltando l’assolo di Brian May ma ignorando l’esistenza della chitarra elettrica, non poteva che scambiare i vibrati della Red Special – modello noto anche come Fireplace, coincidenza anche questa? – per gli spaventosi boati infernali.
È ancora di là da venire il momento in cui tornerà a riveder le stelle, e all’invocazione coranica “Bismillah” – letteralmente “In nome di Allah” – trova opposta una ferma resistenza da parte delle forze che lo trattengono negli inferi:

Bismillah! No, we will not let you go
(Let him go!) Bismillah! We will not let you go
(Let him go!) Bismillah! We will not let you go

Ed eccolo, finalmente, Belzebù in persona. Lucifero, l’angelo caduto: “la creatura ch'ebbe il bel sembiante”. Figlio dell’aurora, cacciato dal Paradiso per la sua folle superbia. E ora incurante della presenza di Dante.

Beelzebub has a devil put aside for me, for me,
For meee

La potenza della Divina Commedia e di Bohemian Rhapsody è ancora tale da rendere le due opere vive e imperscrutabili. Le interpretazioni si moltiplicano da sempre senza sosta. E il mistero sembra nutrirsene, senza mai rivelare la soluzione, la risposta. Il vento, d’altronde, non ha alcun bisogno di averne una.

Any way the wind blows...